00 17/02/2009 11:40
LONDRA
Un farmaco per cancellare i brutti ricordi: uno stupro, un lutto cocente o semplicemente la bocciatura a un esame. Un gruppo di scienziati ha scoperto come evitare che i ricordi traumatici si riattivino negli esseri umani. Potrebbe essere la soluzione per chi soffre di stress post-traumatici, non riesce a superare memorie dolorose o soffre di fobie ricorrenti. Ma è già polemica, perchè c’è chi solleva dubbi etici sul farmaco che «minaccia l’identità dell’essere umano». Non solo: medicalizzare la sofferenza potrebbe impedire di imparare dai propri errori.

Un’equipe di scienziati olandesi sostiene di esser riuscita a cancellare i cattivi ricordi usando un farmaco beta-bloccante, comunemente usato per i pazienti che hanno problemi cardiaci. Alcuni esperimenti sugli animali avevano già dimostrato che tali farmaci - che bloccano i recettori beta-adrenergici, una classe di recettori associati alla proteina G- possono interferire sul modo in cui il cervello rielabora la memoria di eventi dolorosi. Nel nuovo studio -apparso sull’edizione Internet della rivista “Nature Neuroscience”- il professore Merel Kindt ha testato il farmaco su una sessantina tra uomini e donne, sofferenti di aracnofobia, la paura dei ragni. Al gruppo sono state mostrate foto di ragni e contemporaneamente somministrate lievi scosse elettriche. Il giorno dopo i volontari sono stati divisi in due gruppi: ad uno è stato dato il beta-bloccante, all’altro una pillola placebo; quindi ai due gruppi sono stati mostrate di nuovo le immagini dei ragni. I ricercatori registravano il livello di paura facendo risuonare lievi rumori e registrando in che modo i volontari battevano gli occhi.
Ebbene, il gruppo a cui era stato il farmaco beta-bloccante sbatteva le ciglia in modo molto più lieve. Il test è stato ripetuto anche il giorno successivo, e quelli sottoposti al farmaco sono apparsi ancora meno spaventati. Il farmaco sembrerebbe dunque interferire sul modo in cui il cervello ri-crea un ricordo doloroso; e in via teorica potrebbe cancellare il ricordo di eventi traumatici e anche aiutare i pazienti a superare fobie, ossessioni, disordini alimentari e addirittura blocchi sessuali.

Immediate le critiche: «Rimuovere i cattivi ricordi non è come togliere una verruca o un neo», ha detto Daniel Sokol, docente di Etica Medica alla St Georgès, University of London: «Cancellare il passato doloroso muta la nostra individualità perchè l’essere umano è legato ai propri ricordi». Non solo: «Le vittime di violenza potrebbero voler cancellare il ricordo del doloroso evento, e in tal modo perdere la capacità di riconoscere i responsabili», ha rincarato la dose John Harris, dell’University of Manchester. Con il rischio ulteriore, ventilato da Paul Farmer, responsabile di un’organizzazione, Mind, che si occupa di salute mentale, «di cancellare insieme ai cattivi ricordi, anche quelli più belli».
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