00 10/02/2009 13:08
hai fatto una bellissima analisi Von.
complimenti.
io mi permetto di fare una piccola riflessione.
se è vero che l'universo è l'immagine della coscienza allora la coscienza è l'immagine dell'universo, e l'universo è fatto di coscienza ed incoscienza.
comprendere questo vuol dire avere coscienza, non comprenderlo vuol dire non averne.
siamo la stessa cosa, qualcuno se ne rende conto qualcuno meno, e ciò non di meno, in entrambi i momoenti, coscienza/incoscienza, siamo la stessa cosa.
io sintetizzerei che l'incoscienza esiste perchè dio perpetua continuamente la scielta di esser cosciente.
noi decidiamo che cosa è dio perchè a noi,in questa virtualità, la constatazione di quello che siamo appare come una scelta.
e siccome la capacità di decidere è, a parer mio, prerogativa della coscienza, mi sento di affermare che il momento in cui "decidiamo" di esser coscienti non è altro che il ricordo o la perpetuazione dell'atto di creazione dell'universo.
se l'universo fosse un frattale la lampadina (coscienza) si accende quando attraversiamo la radice del frattale dalla quale si dipana per l'ennesima volta ed infinite volte ancora la struttura dello stesso.
tutti facciamo parte del frattale, ma non tutti vivono la vertigine di attraversarne la radice.
saluti anche avoi: nimah e viandante