00 26/11/2008 14:38
“Primi passi verso il computer senziente? Sembra proprio di sì, complice lo stanziamento del governo USA per un progetto targato IBM, volto a realizzare un supercomputer che sappia interpretare informazioni sensoriali e prendere decisioni in autonomia. Un passo verso la singolarità tecnologica?”

Nel corso dell'ultimo Intel Developer Forum (IDF), abbiamo avuto il piacere di assistere alla conferenza di un Justin Rattner particolarmente in forma, lanciato su argomenti come la singolarità tecnologica. Il CEO di Intel ha rinfrescato la memoria agli astanti ricordando come con questa terminologia poco intuitiva si intenda l'avvento di una macchina più intelligente di chi l'ha creata. Il pubblico, entusiasta e spaventato al tempo stesso, ha anche ricevuto chiare indicazioni: ancora 40 anni e tutto questo potrebbe avverarsi.

Messa in questi termini sembra quasi qualcosa di soprannaturale, su cui la letteratura ed il cinema di fantascienza hanno già attinto non poco e sicuramente continueranno a farlo. La parola "avvento" ha poi un non so che di fatalistico e di mistico al contempo, qualcosa da subire senza poterci fare molto. Nella realtà dei fatti però, qualora le previsioni di Intel di avverassero, ci sarebbe ben poco di casuale e molto di pratico.

Una macchina in grado di pensare, apprendere e formulare "idee" proprie non nasce da sola. E' pur sempre una macchina, e qualcuno dovrà pur costruirla. Lasciammo l'IDF con un senso di confusione mentale, piacevole e inquietante al tempo stesso, sensazioni accomunate però da un estremo interesse per l'argomento. Da lì a riprometterci di tenere gli occhi aperti sull'argomento il passo fu breve, scegliendo di inserire nella nostra linea editoriale contenuti ad hoc per seguire i passi di questi computer del futuro. Se Intel si sbilancia vuol dire che qualcosa bolle in pentola e che qualche prototipo molto rudimentale ha già dato indicazioni incoraggianti, per cui occhi aperti ed editor html pronto.

La nostra attenzione è stata catturata, in questi giorni, dalla notizia secondo cui IBM sembra essere alle prese con la realizzazione di una macchina molto interessante. L'obiettivo è ambizioso: simulare il funzionamento del cervello umano, e quindi anche di apprendere da sé nonché di svincolarsi dal binomio programmazione-macchina, o almeno in parte. Vediamo cosa bolle nella grande pentola IBM.

Di Alessandro Bordin