Gurdjeef

Di quanto propugnato da Gurdjieff ho trovato interessante e utile lo studio sull'attenzione umana e il concetto di "osservarsi mentre si osserva", da alcuni definito come appercezione. Impadronirsi di questo sistema aiuta il proprio controllo della mente, dimodoché non si creano continuamente pensieri inutili che dissipano energie. Più importante ancora, la mente impara a creare volontariamente i propri pensieri quando necessario, riconoscendo così i pensieri che non sono suoi.
Grazie a questo, io mi accorgo quando qualcuno prova a interferire nella mia mente, cosa utilissima nello sgammare il famoso lux.
Filosoficamente, però, vedo il lavoro di Gurdjieff nel suo complesso come una manipolazione del corpo fisico che uno dovrebbe fare, nel tentativo di far nascere da questo un altro corpo meno fisico che dovrebbe vivere più a lungo, e così via, di corpo in corpo.
La "cosa" non mi ha mai convinto, e ora con gli studi di Malanga sappiamo che il corpo fisico è solo realtà virtuale e da questa non può sprigionarsi l'immortalità, cioè la realtà reale, come da lui auspicato. Occorre che la realtà reale (coscienza) preesista e questa può, con un adeguato lavoro su di sè, portare i frutti che Gurdjieff auspicava.
Altrimenti facciamo come gli alieni che, giocando col dna, vogliono duplicare l'anima, con le ottime conclusioni di Malanga.
Oppure come i rabbini che, manipolando delle lettere, vogliono impadronirsi del potere di Dio, finendo come "sepolcri imbiancati" che non capiscono più la Vita.