00 12/11/2015 23:00
Riprendo l'interessante discorso iniziato da Kunta.
Riguardo le emozioni che hai descritto devo dire che, pur con qualche variante, le ho provate anch'io, più o meno alla stessa età e forse qualche anno prima.
In particolare ricordo che ogni tanto mi chiedevo se ero realmente vivo o se quello che sperimentavo era un'illusione; altre volte provavo una sensazione di terrore
quando stavo da solo e percepivo di essere realmente da solo nell'ambiente; in età un pò più avanzata mi veniva talvolta l'idea di poter essere solo nell'universo con conseguente sensazione di panico.
Considerato che, a quanto sembra esperienze analoghe le hanno vissute anche altri utenti e che in questo forum chi più, chi meno quasi tutti hanno avuto la disgrazia di
imbattersi nei 'soliti noti', sorge spontaneo chiedersi se le cose possano avere una qualche relazione.
Andando un po più a fondo si può notare come un tratto comune sembri essere quello del sentirsi estraneo alla realtà, e/o sentirsi solo.
Viene allora alla mente come una delle caratteristiche degli interferiti/rapiti è condurre vita abbastanza isolata, come staccarsi dal mondo (volontaria o indotta?-propendo
per la seconda ipotesi). Addiritturav Kunta riferisce di percepire come se qualcuno/quialcosa proiettasse immagini nella sua mente, come che gli costruisse una realtà fittizia.
Coincidenze? forse no e credo che varrebbe la pena approfondire, spero con il contributo di altri utenti; ci sarebbe molto da scrivere ma ora è tardi e per ora mi fermo qui;
Sarebbe molto interessante, in caso di riscontro, sapere quali vie e metodi abbiano seguìto per creare nell'interferito/addotto la realtà artefatta
Spero di riprendere prestissimo l'argomento.

[SM=g8117]
[Modificato da zerozero8 12/11/2015 23:03]