00 23/08/2015 18:11
Il significato di una parola può nascere per un motivo legittimo, ma ciò non toglie che può essere pervertito, la lingua è un'entità viva, e muta in continuazione.
Per esempio le parole: cretino, sub-normale, deficiente, nacquero per designare uno stato particolare di una mente inefficiente, perché ogni volta venivano usate come insulto, oggi per esempio si usa handicappato, ma già qualcuno usa la parola come un insulto.

Uno gnostico, se è tale, non può credere, credere implica la mente razionale, la parte sinistra: per intenderci, la percezione sensoriale, la ragione.
Ma non è questo, ciò di cui si parla.

Una persona comune che si definisce 'a-gnostico' di cosa sta parlando? Di credere che non crede a niente? E' in attesa di una credenza che lo convinca? Ma fino a quando?

Rispetto ogni credenza, perché tutte hanno valore di realtà, ma non credo in nessuna di esse.

[SM=g8117] Jab
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“Noi non siamo degli esseri umani che hanno un'esperienza spirituale, ma degli esseri spirituali che hanno un'esperienza umana.”

Teilhard de Chardin