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Nel mondo vi sono molti ignoranti saggi e molti di più sapienti dissennati. La saggezza nasce dall'esperienza, cioè dall'osservazione di se stessi di fronte a un accadimento. E' introspezione, è rivolgere l'attenzione, non verso ciò che 'è fuori', ma verso ciò che stiamo provando, ciò che stiamo comprendendo. E non ha importanza se l'esperienza è negativa o positiva. Altra differenza fra sapere e saggezza, è che il sapere può essere messo in dubbio, mentre la saggezza è una pietra miliare inamovibile. L'esempio tipico per capire questo è: il bambino a cui viene detto che il fuoco brucia, ma, malgrado questo, egli proverà a toccare una fiamma, prima o poi, e si scotterà. Ora è probabile che il bambino comincerà a credere che tutto quello che gli viene detto è 'verità', forse sarà avviato sulla strada della sapienza. Oppure può succedere che, senza mai essere stato avvertito, il bambino tocchi il fuoco e si scotti, ora ha compreso che il fuoco brucia, aldilà di ogni dubbio 'non toccare il fuoco' è saggezza. In futuro userà cautela nell'adoperare il fuoco, cioè sarà equilibrato ... saggio. Saggio, in fondo, è colui che vuol provare di persona, che si sporca le mani, che si mette in gioco, che ha dubbi su ciò che è 'risaputo', ma non su ciò che sperimenta di persona. ]