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La legge del 7. ( o dell'ottava).

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2010 11:33
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19/08/2010 12:45
 
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Questo é un brano del libro "Frammenti di un'unsegnamento sconosciuto" di G.I.Gurdjieff.
Quando ho letto per la prima volta questo capitolo, tanti anni fà, ho pensato: "Cavolo !! Possibile che nessuno abbia mai fatto caso a questa cosa che é sotto gli occhi di tutti ??!

Buona lettura !!
................................................................

"Il numero di leggi fondamentali che regolano tutti i processi nel
mondo e nell'uomo è molto esiguo. Differenti combinazioni numeriche
di poche forze elementari creano tutta l'apparente varietà dei fenomeni.
"Per comprendere la meccanica dell'universo è necessario ridurre
i fenomeni complessi a queste forze elementari.
"La prima legge fondamentale dell'universo è la legge delle tre forze,
o tre principi, ovvero, come spesso la si chiama, la Legge del Tre.
Secondo questa legge, in tutti i mondi senza eccezione, ogni azione,
ogni fenomeno, è il risultato di un'azione simultanea di tre forze: positiva,
negativa e neutralizzante. Ne abbiamo già parlato e ritorneremo
su questa legge ogni volta che inizieremo una nuova linea di studio.
"La seconda legge fondamentale dell'universo è la Legge del Sette
o Legge dell'ottava.
"Per comprendere il significato di questa legge, occorre considerare
che l'universo consiste di vibrazioni. Queste vibrazioni agiscono in ogni
tipo di materia, quale che sia il suo aspetto e la sua densità, dalla più
sottile alla più grossolana; esse hanno diverse origini e vanno in tutte
le direzioni, incrociandosi; urtandosi, diventando più forti, più deboli,
arrestandosi l'una con l'altra e così via.
"Secondo le concezioni abituali dell’Occidente, le vibrazioni sono
continue. Ciò significa che le vibrazioni sono generalmente considerate
come procedenti in modo ininterrotto, ascendendo o discendendo per
tutto il tempo in cui continua ad agire la forza del loro impulso originario,
vincendo la resistenza dell'ambiente nel quale si sviluppano. Non
appena si esaurisce la forza d'impulso e la resistenza dell'ambiente
prevale, le vibrazioni naturalmente ricadono e si interrompono. Ma,
fino a quel momento, cioè fino all'inizio del loro naturale declino, le
vibrazioni si sviluppano uniformemente e gradualmente e, in assenza di
resistenza, possono anche prolungarsi all'infinito. Così, uno degli assunti
fondamentali della fisica contemporanea è la continuità delle vibrazioni,
che tuttavia non è mai stato formulato in modo preciso, per
l'assenza di qualsiasi obiezione. È vero che alcune delle più recenti
teorie cominciano a metterlo in discussione, ciò nonostante, la fisica
contemporanea è ancora molto lontana da una nozione corretta della
natura delle vibrazioni o da ciò che corrisponde alla nostra concezione
delle vibrazioni nel mondo reale.
"A questo proposito, il punto di vista dell'antica conoscenza si oppone
a quello della scienza contemporanea, perché essa pone alla base
della sua comprensione delle vibrazioni il principio della loro discontinuità.

"II principio della discontinuità delle vibrazioni significa che la necessaria
e ben determinata caratteristica di tutte le vibrazioni della natura,
siano esse ascendenti o discendenti, è di svilupparsi in modo non
uniforme, ma con periodi di accelerazione e di rallentamento. Questo
principio può essere formulato con una precisione ancora maggiore, dicendo
che la forza d'impulso originale delle vibrazioni non agisce in
modo uniforme, ma in un certo modo si rafforza o si indebolisce alternativamente.
La forza d'impulso agisce senza cambiare di natura e le
vibrazioni si sviluppano in un modo regolare soltanto durante un certo
tempo che è determinato dalla natura dell'impulso, dall'ambiente, dalle
condizioni e così via. Ma ad un dato momento interviene un certo
tipo di cambiamento: le vibrazioni cessano per così dire di obbedire
all'impulso originale e, per un breve tempo, rallentano, cambiando sino
ad un certo punto di natura o direzione; per esempio, le vibrazioni
ascendenti ad un certo momento cominciano ad ascendere più lentamente
e le vibrazioni discendenti cominciano a discendere più lentamente.
Dopo questo rallentamento temporaneo, sia nella ascesa che
nella discesa, le vibrazioni riprendono il loro corso anteriore e ascendono
o discendono di nuovo regolarmente sino a quando non si produce
un nuovo arresto nel loro sviluppo. A questo proposito, è significativo
notare che i periodi di azione uniforme dell'inerzia acquisita
non sono uguali e che i periodi di rallentamento delle vibrazioni non
sono simmetrici. L'uno è più corto, l'altro è più lungo.
"Per determinare questi periodi di rallentamento, o meglio gli arresti
nella salita e nella discesa delle vibrazioni, si dividono le linee di
sviluppo delle vibrazioni in sezioni corrispondenti al doppio o alla
metà del numerò di vibrazioni in un tempo dato.
"Immaginiamo una linea di vibrazioni crescenti. Consideriamole nel
momento in cui la loro frequenza è 1.000. Dopo un certo tempo, il
numero delle vibrazioni è raddoppiato, ossia raggiunge 2.000.
1.000 2.000
I--------------------------------------------------------------I
E stato accertato che, in questo intervallo tra un numero dato di
vibrazioni e un numero due volte più grande, vi sono due punti in
cui si produce un rallentamento nella progressione delle vibrazioni.
L'uno è a breve distanza dal punto di partenza, l'altro quasi alla fine.
1.000
I-------------------I-----------------------I------------I 2000
"Le leggi che determinano il rallentamento delle vibrazioni o la
loro deviazione dalla direzione primitiva erano conosciute dalla scienza
antica. Queste leggi erano debitamente incorporate in una formula
o diagramma che si è conservato fino ai nostri giorni. In questa for
mula, il periodo al termine del quale le vibrazioni sono raddoppiate
era diviso in otto gradini disuguali, corrispondenti al tasso di progressione
delle vibrazioni. L'ottavo gradino è la ripetizione del primo,
con un numero doppio di vibrazioni. Questo periodo, ossia la linea
di sviluppo delle vibrazioni, misurato a partire da un dato numero di
vibrazioni sino al momento in cui questo numero è raddoppiato, è
chiamato ottava, cioè l’insieme di otto parti.
"Il principio della divisione in otto intervalli disuguali del processo
al termine del quale le vibrazioni sono raddoppiate, è fondato sullo
studio della progressione non uniforme delle vibrazioni nell'ottava intera
e i diversi gradini dell'ottava mostrano l'accelerazione e il rallentamento
del suo sviluppo nei differenti momenti.
"Racchiusa in questa formula, l'idea di ottava è stata trasmessa da
maestro ad allievo, da una scuola ad un'altra. In tempi molto lontani,
una di queste scuole scoprì la possibilità di applicare questa formula
alla musica. È così che fu ottenuta la scala musicale di sette toni, conosciuta
nella più remota antichità, poi dimenticata, e di nuovo scoperta
o 'ritrovata'.
"La scala di sette toni è la formula di una legge cosmica elaborata
da antiche scuole e applicata alla musica. Se tuttavia studiamo le manifestazioni
della legge di ottava nelle vibrazioni di altro genere, vedremo
che le leggi sono ovunque le stesse. La luce, il calore, le vibrazioni
chimiche, magnetiche ed altre sono sottomesse alle stesse leggi
delle vibrazioni sonore; per esempio lo spettro della luce è conosciuto
dalla fisica; in chimica, il sistema periodico degli elementi è senza
alcun dubbio strettamente legato al principio di ottava, benché questa
corrispondenza non sia stata pienamente chiarita dalla scienza.
"Uno studio della struttura della scala musicale offre una base eccellente
per comprendere la legge cosmica d'ottava.
"Prendiamo ancora una volta l'ottava ascendente, ossia l'ottava in
cui la frequenza delle vibrazioni aumenta. Supponiamo che questa ot
tava cominci con 1000 vibrazioni al secondo. Designiamo queste 1000
vibrazioni con la nota do. Le vibrazioni sono crescenti, ossia la loro
frequenza aumenta. Il punto in cui la frequenza raggiunge 2000 vibra
zioni sarà il secondo do, vale a dire il do dell'ottava seguente:

do --------------------------------------------------------------do
"II periodo tra un do e il do seguente, ossia un'ottava, è diviso in
sette parti disuguali, perché la frequenza delle vibrazioni non aumenta
uniformemente.

do ré mi fa sol la si do

I-------I-------I-------I------ I ------ I ------ I ------ I ------ I

"II rapporto di intensità delle differenti note o della loro frequenza
di vibrazioni si stabilirà come segue:
"Se attribuiamo a do valore 1, allora re ne sarà i 9/8, mi i 5/4, fa
i 4/3, sol i 3/2, la i 5/3, si i 15/8 e do avrà valore 2.
1 9/8 5/4 4/3 3/2 5/3 15/8 2
do re mi fa sol la si do

"La differenza nell'accelerazione delle vibrazioni, o progressione
ascendente delle note, o differenza di tono sarà la seguente:

tra do e re 9/8 : 1 = 9/8
tra re e mi 5/4 : 9/8 = 10/9
tra mi e fa 4/3 : 5/4 = 16/15 (progressione rallentata)
tra fa e sol 3/2 : 4/3 = 9/8
tra sol e la 5/3 : 3/2 = 10/9
tra la e si 15/8 : 5/3 = 9/8
tra si e do 2 : 15/8 = 16/15 (progressione di nuovo
rallentata)
"Le differenze tra le note, o le differenze di altezza delle note, sono
chiamate intervalli. Vediamo che vi sono tre specie di intervalli nell'ottava:
9/8, 10/9 e 16/5, ciò che, in numeri interi, corrisponde a
405, 400 e 384. Il più piccolo intervallo: 16/15, si trova tra mi e fa,
e tra si e do. Sono questi precisamente i due punti di rallentamento
nell'ottava.
"Nella scala musicale di sette toni, si considera teoricamente che vi
siano due semitoni tra due note successive, salvo che per gli intervalli
mi-fa e si-do, che hanno un solo semitono e nei quali il secondo
semitono è considerato come mancante.
"In questo modo, si ottengono venti note, delle quali otto fondamentali:
do, re, mi, fa, sol, la, si, do, e dodici intermedie; due fra
ciascuna delle coppie di note seguenti:
DO - RE
RE - MI
FA - SOL
SOL - LA
LA - SI

e una tra le due coppie di note seguenti:
MI - FA
SI - DO

"Ma in pratica, ossia in musica, invece di dodici semitoni intermedi,
se ne considerano soltanto cinque, cioè un semitono tra:
DO - RE
RE - MI
FA - SOL
SOL - LA
LA - SI
"Tra mi e fa e tra si e do, il semitono manca.

"In questo modo, la struttura della scala musicale da uno schema
della legge cosmica degli intervalli o semitoni mancanti. Diciamo a
questo proposito che, quando si parla di ottave sia in senso 'cosmico'
che in senso 'meccanico', solo gli intervalli mi-fa e si-do sono chiamati
intervalli.
"Se ne cogliamo tutto il significato, la legge dell'ottava ci da una
nuova spiegazione della vita intera, del progresso e dello sviluppo dei
fenomeni su tutti i piani dell'universo da noi osservato. Questa legge
spiega perché in natura non vi sono linee diritte, ed anche perché non
possiamo né pensare, né fare, perché tutto in noi si pensa da sé, perché
tutto in noi accade, e accade generalmente in modo contrario a
quello che desideriamo o aspettiamo. Tutto ciò è l'effetto chiaro e
diretto degli intervalli o rallentamenti nello sviluppo delle vibrazioni.
"Che cosa precisamente succede al momento del rallentamento delle
vibrazioni? Avviene una deviazione dalla direzione originale. L'ottava
comincia nella direzione indicata dalla freccia:
"Ma una deviazione ha luogo tra mi e fa; la linea cominciata al do
cambia direzione:
e attraverso fa, sol, la e si, essa discende con un certo angolo rispetto
alla sua direzione originale, indicata dalle prime tre note. Tra si e do
si trova il secondo intervallo, una nuova deviazione, un altro cambiamento
di direzione.

( in queto punto c'é un immagine, ma non ho potuto inserirla. Chi vuole può trovarla nel testo originale).

"Ad ogni ottava, la deviazione è più accentuata, in modo che la
linea delle ottave arriva a formare un semicerchio e procede in una
direzione opposta alla direzione originaria.

(...anche quì un'altra immagine).

"Nel suo ulteriore sviluppo, la linea delle ottave, o linea di sviluppo
delle vibrazioni, può ritornare alla sua direzione primitiva e quindi
formare un cerchio completo.
"Questa legge dimostra perché, nelle nostre attività, non c'è mai
niente che vada in linea retta, perché, avendo cominciato a fare una
cosa, ne facciamo poi un'altra interamente diversa, sovente l'opposto
della prima, senza tuttavia notarlo e continuando a pensare di seguire
sempre la stessa linea.
"Fatti come questi e molti altri possono essere spiegati soltanto con
la legge dell'ottava, attraverso una comprensione del ruolo e del significato
degli 'intervalli' che obbligano costantemente la linea di sviluppo
delle forze a modificare la propria direzione, a spezzarla, a curvarla,
a mutarla nel 'proprio contrario', e così via.
"Le cose vanno sempre in questo modo e noi possiamo osservare
ovunque questi cambiamenti di direzione. Dopo un certo periodo di
attività energica, di emozione intensa o di comprensione giusta, una
reazione interviene, il lavoro diviene noioso e trascurato, momenti di
stanchezza e di indifferenza appaiono nel sentimento; invece di pensare
rettamente, si cercano dei compromessi; si sopprimono o si scartano
i problemi difficili. La linea però continua a svilupparsi, ma non
più nella stessa direzione dell'inizio. Il lavoro diventa meccanico, il

sentimento, sempre più debole, si abbassa al livello degli avvenimenti
abituali di ogni giorno. Il pensiero diventa dogmatico, letterale. Tutto
si svolge così per un certo tempo, poi vi è di nuovo una reazione, un
arresto, una deviazione. Lo sviluppo della forza può proseguire ancora,
ma il lavoro che era stato cominciato con ardore ed entusiasmo è diventato
una formalità obbligatoria ed inutile; numerosi elementi estranei
sono entrati nel sentimento: considerazione, oppressione, irritazione,
ostilità; il pensiero gira in cerchio, ripetendo ciò che già sapeva
e ci si smarrisce sempre di più.
"Lo stesso fenomeno si ripete in tutte le sfere dell'attività umana.
In letteratura, scienza, arte, filosofia, religione, nella vita individuale e
soprattutto nella vita sociale e politica, possiamo osservare come la
linea di sviluppo delle forze devia dalla sua direzione originale e, dopo
un certo tempo, va in una direzione diametralmente opposta, sempre
conservando il nome di prima. Uno studio della storia intrapreso da
questo punto di vista rende palesi i fatti più strani, ma ‘1'umanità
meccanica' non desidera notarli. Forse gli esempi più interessanti di
tali cambiamenti di direzione nella linea di sviluppo delle forze possono
essere trovati nella storia delle religioni, soprattutto nella storia
della religione cristiana, se la si studia imparzialmente. Pensate quanti
giri ha dovuto fare la linea di sviluppo delle forze per andare dall'amore
predicato dal Vangelo fino all'Inquisizione; per andare dagli
ascetici dei primi secoli, che studiavano il cristianesimo esoterico, agli
scolastici, che calcolavano quanti angeli potevano stare sulla punta di
un ago.
" La legge dell'ottava spiega parecchi fenomeni della nostra vita, che
altrimenti sarebbero incomprensibili.
"Il primo è il principio della deviazione delle forze.
"Il secondo, il fatto che nulla al mondo resta sempre allo stesso
posto o rimane ciò che era; tutto si muove, tutto si sposta, cambia,
e, inevitabilmente} sale o scende, si rinforza o si indebolisce, si sviluppa
o degenera, vale a dire si muove su una linea d'ottava o ascendente
o discendente.
"E il terzo è che nello sviluppo stesso delle ottave, ascendenti o discendenti,
si verificano costantemente delle fluttuazioni, delle crescite
e decrescite.
"Finora abbiamo parlato soprattutto della discontinuità delle vibrazioni
e della deviazione delle forze. Ora dobbiamo afferrare chiaramente
due altri principi: quello dell'inevitabilità sia della salita che
della discesa in ogni linea di sviluppo delle forze, e quello delle fluttuazioni
periodiche, ossia delle crescite e decrescite su ogni linea, sia
ascendente che discendente.

"Nulla può svilupparsi restando al medesimo livello. La salita o la
discesa sono la condizione cosmica inevitabile di ogni azione. Noi non
comprendiamo e non vediamo ciò che avviene intorno a noi e dentro
di noi, sia perché non teniamo mai conto della inevitabilità della discesa
quando non c'è salita, sia perché prendiamo la discesa per una
salita. Queste sono due delle cause fondamentali delle nostre illusioni
su noi stessi. Non vediamo la prima, perché pensiamo sempre che le
cose possano restare a lungo sullo stesso livello; e ignoriamo la seconda,
perché le salite, là dove noi le vediamo, sono in realtà impossibili,
così impossibili come lo sviluppo della coscienza con dei mezzi meccanici.
"Avendo imparato a distinguere le ottave ascendenti e discendenti
nella vita, dobbiamo imparare a distinguere salita e discesa nelle ottave
stesse. Qualsiasi lato della nostra vita si consideri, possiamo vedere
che niente può restare uguale e costante; dappertutto e in ogni cosa
continua un'oscillazione simile a quella di un pendolo, ovunque e in
tutte le cose le onde si sollevano e ricadono. La nostra energia, nell'una
o nell'altra direzione, aumenta all'improvviso, poi si affievolisce
altrettanto rapidamente; i nostri umori 'migliorano' o 'peggiorano' senza
alcuna ragione apparente; i nostri sentimenti, desideri, intenzioni,
decisioni, tutto passa di volta in volta per dei periodi di ascesa o discesa,
tutto si rinforza o si indebolisce.
"Vi sono nell'uomo forse centinaia di pendoli in movimento. Queste
salite e queste discese, queste fluttuazioni dei nostri umori, dei nostri
pensieri, sentimenti, energie, determinazioni, corrispondono sia ai periodi
di sviluppo delle forze da un intervallo all'altro, sia agli intervalli
stessi.
"Questa legge dell'ottava, nelle sue tre manifestazioni principali,
condiziona numerosi fenomeni, sia di natura psichica, sia di natura
organica, ossia collegati direttamente alla nostra vita. Dalla legge dell'ottava
dipendono l'imperfezione e la ristrettezza del nostro sapere
in tutti i campi senza eccezione, principalmente perché cominciamo col
prendere una direzione e dopo, senza notarlo, finiamo con l'andare in
un'altra.
"Come abbiamo già detto, la legge dell'ottava in tutte le sue manifestazioni
non era ignorata dall'antica conoscenza.
"Persino la nostra divisione del tempo, ossia i giorni della settimana
suddivisi in sei giorni di lavoro e una domenica, è in rapporto
con le proprietà e le condizioni interiori della nostra attività, che dipendono
dalla legge generale. Il mito biblico della creazione del mondo
in sei giorni e un settimo nel quale Dio si riposa dal suo lavoro, è

pure un'espressione della legge dell'ottava, o una indicazione di essa,
sebbene incompleta.
"Le osservazioni basate su una comprensione della legge dell'ottava
mostrano che le 'vibrazioni' possono svilupparsi in modi diversi. Nelle
ottave interrotte, esse sorgono e cadono, sono trascinate e inghiottite
da vibrazioni più forti che le intersecano o che vanno in una direzione
contraria. Nelle ottave che deviano dalla direzione originale le
vibrazioni cambiano di natura e danno risultati opposti a quelli che
si sarebbero potuti aspettare all'inizio.
"Soltanto nelle ottave di ordine cosmico, ascendenti o discendenti,
le vibrazioni si sviluppano in maniera conseguente e ordinata, mantenendo
sempre la direzione presa all'inizio.

20/08/2010 11:28
 
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Sono riuscito a caricare le due immagini che mancavano nel testo !
meglio tardi che mai !! Scusate !
Ho voluto metterle perché con l'aiuto di questi semplici schemi è molto più facile comprendere il principio della discontinuità delle vibrazioni e il loro cambio di direzione ad ogni "intervallo" .
[IMG]http://[IMG]http://i37.tinypic.com/23h4v42.jpg[/IMG][/IMG]
[IMG]http://[IMG]http://i37.tinypic.com/30mbrj5.jpg[/IMG][/IMG]

20/08/2010 11:33
 
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Ah, dimenticavo !
Devo fare una correzione: il libro da cui ho estrapolato il brano postato non è di G.I.Gurdjieff, come avevo erroneamente scritto, ma di P.D.Ouspensky.

scusate di nuovo !!




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