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21 dicembre 2012, tutta la verità

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2010 20:18
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Leggete è una news:


MEXICO CITY – L'anziano Maya Apolinario Chile Pixtun, è chiaro e deciso: “Sono tornato dall'Inghilterra quest'anno e, davvero, mi hanno stufato con queste cose”. Si riferisce, naturalmente, all'essere bombardati di assurde domande sul calendario Maya che, a quanto pare, dovrà finire il 21 Dicembre del 2012. Ma dopotutto, non sarà affatto la fine del mondo. Anche se si pensa il contrario ed il mainstream non fa nient'altro che sottolineare quest'oscuro, quanto improbabile, futuro per l'umanità. Il prossimo mese, infatti, la nuova produzione Hollywoodiana (che non se ne fa scappare una) intitolata “2012” verrà proiettata per la prima volta al cinema, offrendo la solita dose di terremoti, sciami di meteore e cicloni.

Ann Martin, che cura il sito “Curious? Ask an Astronomer” (trad. Sei curioso? Chiedi ad un astronomo) per la Cornell University, ha condotto un sondaggio, i cui risultati mostrano che la gente è davvero spaventata. “Ci arrivano e-mail di tutti i tipi” ha dichiarato Ann “tra cui ragazzi del quarto anno che dicono di essere troppo giovani per morire o, addirittura, una madre di due piccoli ragazzi che è spaventata di non poter vederli crescere”.

Ma qual'è la verità su tutto questo? Chile Pixtun, un guatemalteca, ha detto che le teorie sul “doomsday” (il giorno del giudizio, la fine del mondo) non derivano dalle idee Maya, bensì dall'occidente. In realtà, il 2012, non è altro che un lasso di tempo importante per i Maya. E la fine di quell'anno coinciderà con la fine di un periodo ricco di allineamenti astronomici particolari, tra cui uno che accade una volta ogni 25.800 anni circa, né più né meno.

Infatti l'unica cosa che potrà colpire la terra, secondo ciò che dicono molti archeologi, astronomi e Maya, sarà una pioggia di meteore di filosofia New Age, astronomia “popolare”, rumors di fine del mondo direttamente dagli “esperti” di internet e speciali tv, tra cui quello mandato in onda da History Channel che, mirabilmente, affianca le profezie di Nostradamus alla religione Maya e ci chiede, sempre in nome di una cultura del banale, “Il 2012 sarà l'anno in cui l'orologio cosmico arriverà al giorno zero. Nessuna speranza?”

Il tutto potrà sembrare molto simile agli scenari da fine del mondo degli ultimi anni (la Convergenza Armonica del 1987, l'Effetto Giove o il Pianeta X) ma, strano a dirsi, questa volta c'è un minimo di base archeologica, ovvero il “Monument Six” (in foto la riproduzione a cura di Sven Gronemeyer).
Questo reperto, una tavoletta di pietra, è stato scoperto in una oscura rovina nel Messico del Sud, durante la costruzione di una autostrada nel 1960, durante la quale si rischiò di rovinarlo irrimediabilmente: il sito fu quasi completamente asfaltato (c'è da riflettere su quanto si riesca ad apprezzare la bellezza di ciò che è stato costruito millenni fa, a fronte dell'utilità di una nuova autostrada) e, causa lo scarso interesse degli industriali, parti della tavoletta furono rubate. Dalle analisi e dalle ricerche sulle parti che si sono riuscite a recuperare del Monument Six, si riesce a leggere solo la data 2012 ed una descrizione di qualcosa che, si supponeva, sarebbe dovuta accadere in quell'anno. Qualcosa che coinvolge Bolon Yokte, un misterioso dio Maya che veniva associato sia alla guerra che alla creazione. Ma purtroppo l'erosione del tempo ed una frattura nella pietra, dovuta probabilmente anche alla scarsa cura, rendono quasi illeggibile il testo.
L'archeologo Guillermo Bernal dell'Università Nazionale Autonoma del Messico, ha interpretato l'ultimo glifo, quasi del tutto eroso, venendo alla conclusione che, forse, potrebbe dire “Egli discenderà dal cielo”. Si, sicuramente potrà sembrare quantomeno inquietante, ma ciò che non si sa, o forse non si dice proprio per alimentare la paura, l'eccitazione e l'interesse (con tutti i guadagni economici derivati dalla vendita di merchandising, film, format tv) è che sulla tavoletta vi sono date di molto successive all'ormai non tanto più fatidico 2012, tra cui una che fa riferimenti all'anno 4772.

E comunque i Maya della penisola dello Yucatan, stretta nella morsa della siccità, hanno ben altri problemi, molto più importanti del 2012. “Se andassi in qualche comunità Maya e chiedessi loro cosa dovrebbe succedere nel 2012, non mi saprebbero assolutamente rispondere”, ha dichiarato Jose Huchim, un archeologo dello Yucatan “Che il mondo stia per finire? Ed allora? Noi abbiamo cose più importanti a cui pensare: la pioggia, per esempio.”

La civiltà Maya ha sempre avuto un talento per l'astronomia. Il loro calendario inizia ben 3.114 anni prima di cristo, ed è segnato da periodi lunghi circa 394 anni, chiamati Baktun. Per loro il numero 13 era un numero importante e sacro, e, forse per caso, il tredicesimo Baktun finirà proprio attorno al 21 dicembre 2012. David Stuart, uno specialista della lingua Maya dell'Università del Texas ad Austin, ha detto che sarà “Uno speciale anniversario della creazione. I Maya non hanno mai detto che il mondo dovrà finire né che dovrà necessariamente accadere qualche catastrofe. Loro hanno solamente segnato, sul Monument Six, un futuro, ed importante, anniversario.”

Per Bernal, l'apocalisse è un “concetto molto occidentale e cristiano” proiettato sulla cultura Maya perché, forse, i miti occidentali sono “esausti”.

Alcuni, però, sostengono che i Maya possedessero la conoscenza di un altro segreto: l'instabilità degli assi della terra che, ogni anno, cambiano l'allineamento percepito delle stelle. Una volta ogni 25.800 anni, il sole si allinea con il centro della Via Lattea, durante la giornata del solstizio d'inverno. E questo, infatti, accadrà proprio il 21 dicembre 2012, quando il sole apparirà proprio nello stesso punto dove vi sarà il luminoso centro della galassia.

“E quindi?” è ciò che chiede Phil Plait, un astronomo che cura il blog “Bad Astronomy”. Plait sostiene che l'allineamento non cadrà precisamente nel 2012 e che, ovviamente, le stelle non possono esercitare alcuna forza che possa danneggiare la terra. Per Plait, quella di dover trovare qualsiasi cosa che possa coincidere con la data del 2012, è solo una fissazione e niente più, senza alcun riscontro nella realtà.

Un altro programma trasmesso da History Channel, intitolato “Decifrando il passato, Giorno del giudizio 2012: la fine dei giorni” ha proposto l'idea che un allineamento dei corpi celesti, assieme ad un disturbo magnetico, possa in qualche maniera dare il via al cambiamento dei poli magnetici della terra. Il narratore, enfatizzando il tutto, annuncia “L'intero mantello magnetico della terra, si invertirà in pochi giorni, forse ore, cambiando la posizione dei poli, causando disastri su tutto il pianeta. I terremoti colpiranno tutti i continenti, gli tsunami inonderanno le città costiere. Sarà la catastrofe planetaria finale”.

Quest'idea, secondo le ricerche, prende origine da Charles Etienne Brasseur de Boruborg, un prete francese del diciannovesimo secolo con l'hobby dell'archeologia, che la portò alla luce dai suoi studi su antichi testi Maya e Aztechi. Ma gli scienziati non sono d'accordo: è vero che i poli terrestri non sono fissi, ma si tratta di un cambiamento di un grado ogni milione di anni, con nessun segno che ciò potrebbe accadere proprio nel 2012. L'unica cosa che riesce a provare Brasser de Boruborg è che gli occidentali hanno provato per più di un secolo di affibbiare scenari da fine del mondo alla cultura Maya.

Quindi, la prossima volta che ci chiederanno cosa succederà nel dicembre del 2012, invece di scervellarci su come salvare la pelle, basterà ricordarci delle innumerevoli volte in cui “la fine del mondo era vicina”, ma in realtà, siamo ancora qui a raccontarlo.

La paura, bisogna sempre tenerlo presente, rende l'uomo schiavo. E niente è più semplice da controllare di un popolo di schiavi impauriti.
26/10/09 15:17
A. Alfredo Capuano

www.notiziarioitaliano.it/italia/mondo/21406/21-dicembre-2012-tutta-la-ver...

MEXICO CITY – L'anziano Maya Apolinario Chile Pixtun, è chiaro e deciso: “Sono tornato dall'Inghilterra quest'anno e, davvero, mi hanno stufato con queste cose”. Si riferisce, naturalmente, all'essere bombardati di assurde domande sul calendario Maya che, a quanto pare, dovrà finire il 21 Dicembre del 2012. Ma dopotutto, non sarà affatto la fine del mondo. Anche se si pensa il contrario ed il mainstream non fa nient'altro che sottolineare quest'oscuro, quanto improbabile, futuro per l'umanità. Il prossimo mese, infatti, la nuova produzione Hollywoodiana (che non se ne fa scappare una) intitolata “2012” verrà proiettata per la prima volta al cinema, offrendo la solita dose di terremoti, sciami di meteore e cicloni.

Ann Martin, che cura il sito “Curious? Ask an Astronomer” (trad. Sei curioso? Chiedi ad un astronomo) per la Cornell University, ha condotto un sondaggio, i cui risultati mostrano che la gente è davvero spaventata. “Ci arrivano e-mail di tutti i tipi” ha dichiarato Ann “tra cui ragazzi del quarto anno che dicono di essere troppo giovani per morire o, addirittura, una madre di due piccoli ragazzi che è spaventata di non poter vederli crescere”.

Ma qual'è la verità su tutto questo? Chile Pixtun, un guatemalteca, ha detto che le teorie sul “doomsday” (il giorno del giudizio, la fine del mondo) non derivano dalle idee Maya, bensì dall'occidente. In realtà, il 2012, non è altro che un lasso di tempo importante per i Maya. E la fine di quell'anno coinciderà con la fine di un periodo ricco di allineamenti astronomici particolari, tra cui uno che accade una volta ogni 25.800 anni circa, né più né meno.

Infatti l'unica cosa che potrà colpire la terra, secondo ciò che dicono molti archeologi, astronomi e Maya, sarà una pioggia di meteore di filosofia New Age, astronomia “popolare”, rumors di fine del mondo direttamente dagli “esperti” di internet e speciali tv, tra cui quello mandato in onda da History Channel che, mirabilmente, affianca le profezie di Nostradamus alla religione Maya e ci chiede, sempre in nome di una cultura del banale, “Il 2012 sarà l'anno in cui l'orologio cosmico arriverà al giorno zero. Nessuna speranza?”

Il tutto potrà sembrare molto simile agli scenari da fine del mondo degli ultimi anni (la Convergenza Armonica del 1987, l'Effetto Giove o il Pianeta X) ma, strano a dirsi, questa volta c'è un minimo di base archeologica, ovvero il “Monument Six” (in foto la riproduzione a cura di Sven Gronemeyer).
Questo reperto, una tavoletta di pietra, è stato scoperto in una oscura rovina nel Messico del Sud, durante la costruzione di una autostrada nel 1960, durante la quale si rischiò di rovinarlo irrimediabilmente: il sito fu quasi completamente asfaltato (c'è da riflettere su quanto si riesca ad apprezzare la bellezza di ciò che è stato costruito millenni fa, a fronte dell'utilità di una nuova autostrada) e, causa lo scarso interesse degli industriali, parti della tavoletta furono rubate. Dalle analisi e dalle ricerche sulle parti che si sono riuscite a recuperare del Monument Six, si riesce a leggere solo la data 2012 ed una descrizione di qualcosa che, si supponeva, sarebbe dovuta accadere in quell'anno. Qualcosa che coinvolge Bolon Yokte, un misterioso dio Maya che veniva associato sia alla guerra che alla creazione. Ma purtroppo l'erosione del tempo ed una frattura nella pietra, dovuta probabilmente anche alla scarsa cura, rendono quasi illeggibile il testo.
L'archeologo Guillermo Bernal dell'Università Nazionale Autonoma del Messico, ha interpretato l'ultimo glifo, quasi del tutto eroso, venendo alla conclusione che, forse, potrebbe dire “Egli discenderà dal cielo”. Si, sicuramente potrà sembrare quantomeno inquietante, ma ciò che non si sa, o forse non si dice proprio per alimentare la paura, l'eccitazione e l'interesse (con tutti i guadagni economici derivati dalla vendita di merchandising, film, format tv) è che sulla tavoletta vi sono date di molto successive all'ormai non tanto più fatidico 2012, tra cui una che fa riferimenti all'anno 4772.
[Modificato da ninmah62 06/02/2010 20:18]
Potranno fermarne uno ma non potranno fermarci tutti!
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fonte ansa.it
Tra circa tre anni la Terra potrebbe essere investita da una tempesta solare potentissima, in grado di distruggere le reti elettriche e di riportare il mondo, almeno per una ventina d'anni, all'eta' del Medio Evo.

Secondo quanto riporta il settimanale britannico New Scientist, un rapporto finanziato dalla Nasa e pubblicato dalla National Academy of Sciences (Nas) americana a gennaio conclude che una tempesta solare potrebbe verificarsi a breve e avere gravi conseguenze per la societa' umana, totalmente dipendente dall'elettricita' e dalla tecnologia.

"Ci stiamo avvicinando sempre piu' ad un possibile disastro", ha dichiarato alla rivista britannica Daniel Baker, esperto di meteorologia spaziale dell'universita' del Colorado e presidente della commissione della Nas che ha redatto il rapporto. Secondo gli scienziati, in un anno di intensa attivita' del Sole, come si prevede potra' essere il 2012, potrebbero avvenire violente esplosioni della corona solare e la Terra potrebbe essere investita da un'ondata particolarmente violenta di vento solare. A contatto con la magnetosfera terrestre, il vento solare potrebbe causare una perturbazione geomagnetica tale, secondo l'esperto, da far saltare le linee elettriche.

L'ultima volta che si era verificata una tempesta solare particolarmente violenta, nel 1859, una gigante aurora boreale aveva investito la Terra fino ai Tropici. In California, un gruppo di minatori si era svegliato pensando fosse giorno ed invece erano le due del mattino. Ma il mondo non era ancora cosi' industrializzato e dipendente dalla tecnologia e, a parte alcuni danni alle linee del telegrafo, le conseguenze di quella tempesta, chiamata perturbazione di Carrington, non erano state particolarmente gravi.

Oggi invece le cose andrebbero in maniera molto diversa.

Secondo il rapporto della Nas telefoni cellulari e internet potrebbero avere problemi di collegamento, cosi' come la radio e potrebbero esserci problemi di approvvigionamento elettrico e di acqua. Senza elettricita' le pompe di benzina nonfunzionerebbero cosi' come le centrali nucleari e a carbone, e l'intero pianeta potrebbe trovarsi senza energia. Gli esperti hanno calcolato che per far ripartire il sistema sarebbero necessari almeno una ventina d'anni.

Una tempesta solare, afferma Paul Kintner, fisico della Cornell University di Ithaca, New York, farebbe danni almeno dieci volte superiori ad una tragedia meteorologica come quella dell'uragano Katrina.

E proprio come con Katrina, sottolinea Kintner, "poco probabile non significa impossibile". "La perturbazione di Carrington si era verificata in un ciclo di attivita' solare mediocre. E' saltata fuori dal nulla. La verita' e' che non sappiamo quando una cosa del genere potrebbe accadere di nuovo", ha detto.

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