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La scrittura Maya

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2009 14:17
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La scrittura geroglifica Maya è costituita da simboli che rappresentano parole intere (logografie) o sillabe, costituite o da una coppia consonante-vocale (CV) o da sole vocali (V).

Il Principio della Sinarmonia

Nella scrittura sillabica, le parole vengono pronunciate attraverso segni ordinati all'interno dei blocchi di glifi. Nella maggior parte dei casi, ma non in tutti, le parole che finiscono per consonante (CVC) sono formate sulla base del principio della sinarmonia, osservata per primo da Yuri Knorosov, dove la vocale dell'ultima sillaba si accoppia con quella della sillaba immediatamente precedente.
Scrittura Maya - nansyl

Un Esempio

D'accordo, ma in concreto come funzionano le cose? Supponiamo di voler scrivere un nome, per esempio "Nancy". Il primo simbolo, la testa della Dea della Luna, indica semplicemente che ciò che segue descrive una donna (non si usa nessun prefisso per i nomi da uomo). Dopo inizia il nome vero e proprio. Ciò che potremo ottenere di più foneticamente vicino a "Nancy" è "nan sih". Per scrivere "nan" utilizziamo il simbolo "na", quindi, utilizzando il principio della sinarmonia, lo facciamo seguire da una sillaba che termina con "a", in questo caso un'altra "na", ottenendo così "nan(a)". Allo stesso modo "si" è seguito da "hi", e si ottiene "sih(i)".

Si sarebbe anche potuto utilizzare un altro metodo: anziché far uso di due sillabe "na" in riga, si sarebbero potuti mettere due piccoli punti davanti ad un singolo simbolo "na". Questa costruzione era utilizzata occasionalmente dai Maya per indicare il raddoppiamento di una sillaba.

Da notare che la regola della sinarmonia non è sempre valida. Ci sono parole che terminano per consonante con vocali differenti nelle ultime due sillabe, mentre per indicare che l'ultima vocale dev'essere pronunciata vengono inseriti in genere "ya" o "yi".

Inclusione

Le combinazioni di sillabe sono spesso scritte in forma contratta includendo un simbolo o le sue caratteristiche in un altro. Nell'esempio qui sotto, "la" è stato combinato con "ha" e "chi" con "yi" per ottenere "lah" e "yich". Questo tippo di fusione è spesso utilizzato anche nella logografia; il terzo simbolo è la combinazione di "nik" e "sak", da cui si ottiene "fiore bianco", una metafora comune per indicare l'anima.

Scrittura Maya - infix

Complementi fonetici

Le sillabe possono essere anche utilizzate come complementi fonetici; quando un simbolo ha più di un significato, l'inclusione di sillabe addizionali può chiarire quale sia quello inteso. Per esempio, una versione della sillaba "ku" può significare sia "tun" (pietra) che "haab" (anno), o, quando contenuta in una decorazione a forma di pergamena, può rappresentare il segno "kawak" che indica un giorno. Quando il significato che si vuole dare è "tun", la sillaba "ni" viene spesso aggiunta per indicare che il simbolo deve essere letto con una n finale.

Casi Particolari

Ah e Na

Come accennato sopra, i nomi di donna erano sempre preceduti dalla sillaba "na" della testa della Dea della Luna. Questo viene in genere tradotto come "Signora" o "lei". L'equivalente maschile era "ah". Ma se i nomi maschili non avevano bisogno di alcun prefisso, quando era impiegato "ah"?

Scrittura Maya - ahna

Sia "ah" (maschile) che "na" (femminile) erano utilizzati nei titoli. Un governatore avrebbe potuto avere una lunga lista di titoli dopo il suo nome, alcuni con "ah" (per esempio "ah k'al bak" - "colui che possiede 20 schiavi" ) ed alcuni senza (come "bakab" - "Il virtuoso"). Anche qui vi è differenza tra uomini e donne; il titolo di una donna era sempre preceduto da "na" (l'appellativo di una donna sarebbe stato "na bakab" e mai solo "bakab").

L'uso dei titoli non era limitato ai governatori: anche i membri subordinati dell'aristocrazia avrebbero potuto avere "sahal" o "na sahal" dopo i propri nomi. Anche i membri di alcune professioni erano soliti fare uso di titoli descrittivi. Un Maya scriba avrebbe potuto posporre "ah tz'ib" - "colui che scrive" al proprio nome.

U e Y

Le molte forme della U possono rappresentare "suo", "sua" o "di esso" quando la vocale precede un nome, ed "egli", "ella" od "esso" quando precede un verbo. Se la parola in questione inizia per vocale, la U è sostituita dalla Y. Un esempio in cui ci si imbatte di frequente appare nei resoconti familiari, spesso scritti nella maniera qui riportata: 1) il nome e il titolo della persona su cui verte il documento; 2) "y-al" ("i figli di lei", talvolta riportato come "i figli della madre") seguito dal nome e dai titoli della madre; 3) "u nichin" (letteralmente "il suo fiore (pargolo)" o "il figlio del padre") seguito dal nome e dai titoli del padre. L'utilizzo di questi prefissi può mutare il significato di una parola: "ahaw" significa signore, mentre la forma possessiva "y-ahaw" ("il suo signore"), indica in nobile di basso rango che "appartiene" ad una figura di maggior potere.

Ti e Ta

Nel linguaggio dei Maya ti e ta erano utilizzate come preposizioni multiuso: per, da, su, a, ecc. Il significato che si voleva loro attribuire lo si deduceva in base al contesto.
Scrittura Maya

Numeri di Distanza

Tenere il computo esatto delle date era molto importante per il popolo dei Maya (dopotutto, secondo il Popol Vuh, l'antico testo guatemalteco redatto da un indigeno nel '500 affinché la cultura locale non andasse perduta, l'umanità era stata creata dagli dei per glorificare i loro nomi e contare i loro giorni). I testi Maya iniziano con una data. Nella narrativa che segue, al lettore è fornita una datazione precisa degli eventi attraverso i numeri di distanza (DN).

I numeri di distanza sono di tre tipi: quelli che si riferiscono ad eventi avvenuti in precedenza rispetto alla data presa come base, detti indicatori di data anteriore (ADI), quelli che si riferiscono ad eventi successivi, gli indicatori di data posteriore (PDI), e quelli riferiti ad eventi prossimi, gli indicatori di data futura (FDI).

Come erano utilizzati? Nell'esempio è trascorso un periodo di 16 giorni, 15 winal (15x20 giorni) e 14 tun (14x360 giorni) dalla data precedentemente fissata. Questa informazione, insieme alla data corrente e alla posizione del mese (calendario ciclico) definiscono il momento in cui l'evento descritto è accaduto.

Lo stesso tipo di calcolo si potrebbe fare con altrettanta facilità sul nostro calendario; sarebbe come dire "il 21 Giugno 1999 (la data di base) ho comprato una casa, è passato un mese, due settimane e tre giorni (il DN) finché è giunto (il PDI) l'8 Agosto 1999 (il calendario ciclico) quando mi sono trasferito (l'evento).

Quando un certo numero di eventi viene descritto in successione, ogni DN indica il numero di giorni in relazione all'ultima data fornita. Solo il primo DN si riferisce alla data di base.

Conclusione dei Periodi
Scrittura Maya - Simboli

Il completamento di un periodo di tempo (tun, k'tun, ecc.) diveniva spesso un'occasione per cerimonie e rituali. Questi eventi venivano registrati secondo questa struttura: 1) il calendario ciclico su cui terminava l'evento, 2) la locuzione "è stato completato", 3) il numero e il periodo di tempo che è terminato - nell'esempio: u hun k'atun, il primo k'atun del bak'tun.

Un po' di Grammatica

L'Ordine delle Parole

In italiano le frasi vengono scritte secondo la struttura fondamentale soggetto, verbo e complemento oggetto. Nella lingua Maya, lo standard era verbo, complemento oggetto e soggetto. L'espressione "Il cane morde l'osso" in Maya sarebbe stata formulata "morde l'osso il cane". Con i verbi intransitivi, dove non c'è complemento oggetto, l'ordine diventa verbo, soggetto: "Il cane abbaia" diverrebbe "abbaia il cane". Lo stesso vale per i verbi al passivo: "il cane è stato lavato diverrebbe "è stato lavato il cane".

Coniugazione dei Verbi e Verbi Generali

Scrittura Maya - ubah

C'è un verbo che appare in gran parte delle situazioni e viene utilizzato nei periodi che descrivono le azioni che stanno per prendere luogo. Questo verbo è "u bah", che potrebbe essere approssimativamente tradotto come "egli/ella va/sta facendo", in genere seguito dalla sillaba "ti", la proposizione generica ed il secondo verbo. Nel primo esempio, "u bah ti ak'ot ti hasaw-chan", che significa "egli va a ballare con un'insegna rituale", il secondo "ti" è utilizzato come proposizione generica col significato di "con". Alcuni verbi possono essere accompagnati sia da "u bah" che semplicemente da U o Y col significato di egli/ella/esso, come avviene nel secondo esempio.

Scrittura Maya

I simboli erano spesso aggiunti ai verbi per indicare il tempo o il genere. Per i verbi transitivi si usavano i prefissi Y o U (vedi la regola descritta qui sopra) e come suffissi "wa" o "wi". La versione "luna" di "ha" era usata come suffisso per i verbi passivi, dove era pronunciata "ah". "Hiy" era
Scrittura Maya - Forme verbali

il suffisso per i verbi intransitivi. I dialetti dei Maya posseggono un quarto tipo di verbo, il posizionale; "il cane si siede" è un esempio di questa classe. I suffissi per questo tipo di verbi erano "wan" e "lah".

Queste particelle possono alterare il significato del verbo. Nell'esempio sopra riportato, mettendo una U prima del verbo tz'ap (preparata) lo si rende un verbo attivo, mentre con il suffisso "ha" lo si rende passivo. Il verbo chark, che significa decapitare o distruggere, è passivo con "ha", diventando "è decapitato", "è distrutto". La seconda forma utilizza uno speciale suffisso, "bahi" (talvolta "tu bah") che significa: per lui, per se stesso. Nell'esempio: egli si decapitò.

Mettendo Insieme il Tutto

Blocchi di Glifi e Ordine di Lettura

All'interno dei blocchi di glifi, segni sillabici e logografie vengono letti, come regola generale, dall'alto verso il basso e da sinistra verso destra, sebbene comunque la disposizione degli elementi possa essere semplice. Il testo composto da questi blocchi di glifi veniva spesso sistemato in modo da poter essere letto nella stessa maniera, ma con i simboli a coppie di due.
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