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Computex 2009 la Cina sbarca a Taiwan

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2008 11:56
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“La presentazione del Computex 2009 ha riservato una grossa sorpresa: la Cina, nemica storica di Taiwan, sarà fra gli espositori nella più importante fiera tecnologica asiatica. Non solo: in tempo di crisi, ecco i nuovi possibili sbocchi del mercato tecnologico che ci attendono.”


TAITRA (Taiwan External Trade Developing Council) e TCA (Taiwan Computer Association) sono gli organizzatori di quella che è a tutti gli effetti la più importante fiera sulla tecnologia del mondo asiatico, ovvero il Computex. Questa fiera, che si tiene nella "capitale" di Taiwan, Taipei, è spesso teatro di importanti presentazioni non solo per quanto riguarda i produttori taiwanesi (che trainano in misura molto importante il mercato informatico), ma anche per le aziende statunitensi.

La stessa Intel ha scelto il Computex 2007 per la presentazione dei propri chipset serie 3, e con buona probabilità vedremo qualcosa di simile anche nel corso della prossima edizione. E' però con una certa curiosità che Hardware Upgrade ha deciso di partecipare alla International Press Conference organizzata da TAITRA e TCA, di fatto un'anticipazione delle tematiche del Computex 2009 che si terrà dal 2 al 6 di giugno.

Eccoci dunque sull'aereo alla volta di Taipei, per sentire direttamente dalle parole degli organizzatori quali saranno le novità che ci attendono. L'interesse è alto per una ragione ben precisa: la recente crisi economica, che non accenna a diminuire e a creare allarmismo, sta portando parecchio scompiglio nel settore tecnologico, causando un vero e proprio rimescolamento delle carte ed un ridimensionamento di quelle che erano tutte le aspettative degli analisti fino a pochi mesi fa.

Un viaggio che si è rivelato interessante anche per un altro annuncio, ovvero che per la prima volta la Cina, nemico storico di Taiwan, parteciperà con buona rappresentanza al Computex 2009, portando con sé altri interrogativi strettamente legati al mondo tecnologico oltre che politico, sui quali torneremo nelle conclusioni. Passiamo dunque ad un rapido resoconto delle aspettative di chi il mercato lo conosce molto bene.

2009, fra netbook, MID e smartphone

Tre i relatori che si sono presentati sul palco, portando ognuno dei contributi interessanti e degni di approfondimento. Mr. Walter Yeh, Executive Vice Presidente di TAITRA, Mr. Li Chang, Deputy Secretary General di TPA ed il direttore di Digitimes Chin-Yeong Heang, la testata tecnologica più autorevole di Taiwan. Di seguito il resoconto che riassume gli interventi delle tre persone citate sotto il profilo del mercato e delle prospettive.

L'anno che si sta chiudendo ha visto l'incredibile successo dei cosiddetti netbook, i piccoli PC portatili cui ha fatto da capofila il noto eee PC di ASUS nella sua prima versione con display da 7" e sistema operativo Linux. Da allora il netbook è cresciuto e cambiato, ma ha comunque riscosso un successo incredibile, con una vendita di circa 13 milioni di pezzi, con una crescita del 150% rispetto all'anno precedente. Certo, nel 2007 se ne erano venduti pochissimi perché freschi di presentazione, quindi è stato facile far registrare una crescita percentuale così alta; vi è da dire però che per il 2009 le previsioni parlano di circa 32 milioni di pezzi. Se la stima si rivelasse esatta, avremmo una conferma che il netbook non è solo una moda ma un modo nuovo di vivere l'esperienza web.

La crisi che ha investito e continuerà ad investire buona parte dei mercati mondiali farà il resto, sempre secondo gli analisti: in tempi di incertezza economica, è lecito che in molti adottino una strategia conservativa, optando per l'acquisto di un netbook al posto di un notebook, quando le esigenze sono quelle basilari di navigazione e utilizzi di software di produttività personale non particolarmente gravosi.

Una crisi che potrebbe interessare ben poco anche gli smartphone, anche questi accreditati di numeri di vendita spaventosi: si parla di 160 milioni di unità vendute nel 2008, 210 milioni previsti per il 2009. A ciò si aggiunge anche il settore dei MID, Mobile Internet Device, recentemente ridefiniti da Intel come indicato in questa notizia. Ricordiamo come con MID si intendano quei dispositivi tascabili con un pannello di dimensioni comprese fra 4" e 7", specificatamente sviluppati per utilizzo in ambiente internet e entertainment. A differenza dei netbook, con i quali condividono la piattaforma Intel Atom nelle varie salse, i MID possono anche non disporre di tastiera estesa ma devono comunque garantire la navigazione.

Siamo quindi di fronte ad un mercato in continuo movimento, con apparecchi di tipologia differente ma con un solo scopo: garantire la connettività in movimento, avendo come opzione di scelta le dimensioni ed il modo di interfacciarsi con esse.

E i PC tradizionali, portatili e non?

Il settore nei notebook o PC portatili tradizionali dovrebbe far segnare nel 2009 vendite per circa 150 milioni di unità per il 2009, con una crescita del 17,2% rispetto all'anno precedente. Una stima che appare buona, ma esce ridimensionata se di ragiona sui numeri; in pratica si venderanno circa lo stesso numero di notebook e di netbook durante il 2009, complici alcuni problemi che andremo ad elencare.

Il primo luogo troviamo una certa saturazione dei mercati "forti", soprattutto Nord-America ed Europa. In questi paesi sono in molti a possedere già un notebook, ed è quindi più facile che optino per un "muletto" in stile netbook o che attendano tempi migliori (alleggerimento della crisi) per cambiare la propria macchina. A questo si aggiunga il fatto che la crisi internazionale, che abbiamo già citato e citeremo ancora, porterà inevitabilmente a qualche pensiero in più anche nelle zone meno colpite.

La buona notizia in tutto ciò è che gli analisti prevedono due trend molto interessanti per i portatili. La tecnologia è matura per presentare notebook dotati di pannelli da 12,1 pollici con retroilluminazione a LED dal prezzo più contenuto. Si vedranno quindi nel corso del prossimo Computex diversi notebook "ultraportatili" con ottime caratteristiche e prezzi più contenuti rispetto ai top di gamma attuali. L'altro fronte su cui si lavorerà molto sarà l'autonomia di esercizio, anche in questo caso un buon motivo per spingere la gente a comprare un nuovo apparecchio.

Il discorso cambia per quanto riguarda i classici desktop, anche in base alla prospettiva da cui la si affronta. In ottica taiwanese, grandi produttori di componentistica per OEM, la crisi dei mercati occidentali è un problema, ma ovviabile grazie al contemporaneo innalzamento del livello economico della Cina. Si apre per i produttori taiwanesi un mercato vastissimo, grazie alle accresciute disponibilità economiche del popolo cinese, avido di apparecchi che fino ad oggi hanno solo sognato. Un mercato pieno di insidie, certo, come la possibilità del governo cinese di fare il bello e cattivo tempo sotto il profilo della tassazione e non solo, ma comunque un mercato che fa gola.

La Cina è infatti toccata in minima parte dalla crisi e forte è la voglia di modernità di una popolazione di quasi 2 miliardi di persone, di cui alcune centinaia di milioni giunte ad un livello economico che permette più di un vizio. Dal punto di vista "occidentale il problema è di quelli "esistenziali;" i segnali sono quelli secondo cui siamo una società matura, per non dire satura. L'Oriente sarà il miglior mercato per l'Oriente stesso, permettendo così un accrescimento a livello culturale delle grandi masse che popolano sia la Cina, sia l'India. Uno scenario appena accennato, ma che non è sfuggito. Una lettura che ci sentiamo di consigliare per approfondimenti e ipotetici scenari futuri è L'impero di Cindia di Federico Rampini.

Crisi, ma non per tutti

La crisi in ogni caso non interessa tutti i settori nella loro interezza. Dopo aver parlato con molte persone di differenti aziende, siamo giunti alla conclusione che vi saranno settori che saranno bene o male risparmiati dal clima di incertezza che gravita intorno al business legato al mondo informatico e dell'elettronica di consumo. Emerge chiaro un fatto: se a fare i conti con un sicuro ridimensionamento delle stime di vendita saranno sicuramente quasi tutti i prodotti "mainstream", differente sorte spetterà per i prodotti di fascia molto alta e molto bassa, indipendentemente dalla tipologia.

Abbiamo ricevuto chiare indicazioni per questo fatto. Siano schede madri, memorie o altro, le richieste del mercato sono molto chiare e indicano come gli ordini attuali siano tutti per prodotti o molto economici o molto completi e sofisticati. Rispetto a poco tempo fa è una vera inversione di tendenza, dove la domanda si concentrava sul settore mainstream che è nei fatti una via di mezzo, dove si facevano grandissimi volumi. Chiaro cosa ci sia nella testa della gente: chi ha disponibilità economica o una grande passione (enthusiast e settore gaming) continuerà a spendere come ha sempre fatto, mentre molti opteranno per una gestione più conservativa del proprio denaro, passando a soluzioni più economiche.

Ci è stato detto per esempio che la domanda di schede madri high-end non è per nulla calata, mente è letteralmente crollata quella per le soluzioni intermedie. In crescita contemporanea la domanda per schede madri entry-level, a confermare quelle che sono le conseguenze della crisi. Una tendenza che porterà verosimilmente alla presentazione di nuove categorie di prodotto per i settori più rischiesti.

Nella categoria High-end sono compresi anche i server, strumenti che, crisi o no, sono componenti che non possono essere ridimensionate all'interno di una infrastruttura esistente e su cui risparmiare non è molto consigliato. Anche questo settore, per ora, non comunica segnali di allarme.

Una brutta notizia anche per il settore delle energie alternative, anche se un po' fuori target. La crisi economica ha portato con sé il crollo del prezzo del petrolio, fatto che ha spinto molte aziende a far calare il proprio interesse per l'utilizzo di energie alternative. La generale paura per il prezzo del greggio alle stelle aveva portato ad una accelerazione della ricerca e sviluppo legate soprattutto ai pannelli solari, almeno qui a Taiwan. Crollato il prezzo del greggio è crollata anche la domanda per tutta la tecnologia legata a questa fonte di energia alternativa. Va da sé che in tempi in cui aziende e consumatori tirano la cinghia, le prime spese a saltare sono quelle ritenute superflue. La ricerca e sviluppo di prodotti che attualmente nessuno chiede più è una di queste. Ricerca sospesa fino a data da definirsi in questo particolare settore.

Considerazioni

La presenza della Cina al Computex è dovuta in buona parte ad una politica più distensiva da parte del nuovo "governo" di Taiwan. Nell'introduzione abbiamo usato le virgolette per citare Taipei come capitale, e le usiamo qui per "governo". La situazione in breve è questa: circa sessant'anni fa finiva ufficialmente guerra civile cinese, combattuta fra il Partito Comunista Cinese (CPC) e il Kuomintang (Partito Cinese Nazionalista KMT). Molti rappresentanti di quest'ultimo, insieme ad una popolazione di circa 2 milioni di persone, si rifugiarono sull'isola di Formosa (ora Taiwan), essendo usciti sconfitti dalla contrapposizione armata.

Da allora sia la Repubblica Popolare Cinese che Taiwan (ufficialmente Repubblica di Cina) rivendicano di essere la vera Cina, con una piccola differenza: la Repubblica Popolare Cinese è ufficialmente riconosciuta da tutti gli stati, la Repubblica di Cina, ovvero Taiwan, no. Ecco il perché delle virgolette. A riconoscere Taiwan come Stato indipendente ci sono infatti solo 23 paesi, non certo dei pesi massimi sotto il profilo politico fatta eccezione per Città del Vaticano.

Da allora le due realtà si sono evolute in modo molto diverso, con una netta superiorità sotto il profilo tecnologico per quanto riguarda Taiwan. E' in questo contesto che la partecipazione della Cina al Computex assume una rilevanza strategica. Ancora una volta potrebbe essere la pecunia a raffreddare gli animi, contribuendo se non ad una stretta di mano fra le due nazioni sorelle, quantomeno ad una distensione dei rapporti.

Una seconda tendenza che possiamo riassumere in queste conclusioni è nel mutamento generale della domanda. Il grande pubblico è ora diviso in due gruppi, come se ad un certo punto si fosse arrivati ad un immaginario spartitraffico. Da una parte una fortissima richiesta di prodotti dal basso costo in valore assoluto (di cui i netbook sono solo l'esempio più clamoroso), dall'altra una domanda immutata per i prodotti di fascia alta, a testimoniare come vi sia una netta divisione fra chi può comunque comprare e chi non può più o non vuole farlo per cautela.

Conseguenza di ciò sarà un mercato che si adatterà alla domanda. Ecco dunque motivato il forte entusiasmo dei produttori taiwanesi per i prodotti in stile netbook, ma anche quello di chi mostra con orgoglio l'ultimo ritrovato tecnologico, certo che lo venderà comunque. Gli stessi produttori lamentano contemporaneamente un calo drastico nella domanda di prodotti di fascia "media", mainstream.

Queste le previsioni degli analisti che ci sono state esposte, e tali abbiamo deciso di riportarle agli appassionati. Rimane da fare una considerazione: così come la crisi ha portato ad uno stravolgimento del mercato in pochissime settimane, allo stesso modo potrebbero mutare le strategie di prodotto da qui a giugno, visto il periodo di grande incertezza. Ad oggi però le indicazioni sono queste. Rimane un po' di amaro in bocca per una situazione non certo rosea, ma anche la certezza che sono già in molti ad essersi rivoltati le maniche per affrontare al meglio il mercato.


Di Andrea Bai



[Modificato da Athena81@ 15/12/2008 11:56]
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