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Iside - la madre di Dio (vergine madre e regina del cielo). La Maria dei cristiani

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2008 18:29
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Iside o Isis o Isi (in lingua egiziana Aset cioè trono), originaria del Delta, è la dea della maternità e della fertilità nella mitologia egizia. Divinità in origine celeste, associata alla regalità (il suo geroglifico include la parola per “trono”), faceva parte dell’Enneade.

Iside, venerata spesso in associazione con il dio Serapide, fu una delle divinità più famose di tutto il bacino del Mar Mediterraneo. Dall’epoca tolemaica la venerazione per la dea, simbolo di sposa e madre e protettrice dei naviganti, si diffuse nel mondo ellenistico, fino a Roma. Da qui il suo culto, diventato misterico per i legami della dea con il mondo ultraterreno e nonostante all’inizio fosse ostacolato, dilagò in tutto l’impero romano. Nel sincretismo tipico della religione romana Iside venne assimilata con molte divinità femminili locali, quali Cibele, Demetra e Cerere, e molti templi furono innalzati in suo onore in Europa, Africa ed Asia. Il più famoso fu quello di File, l’ultimo tempio pagano ad essere chiuso nel VI secolo. Durante il suo sviluppo nell’ Impero il culto di Iside si contraddistinse per processioni e feste in onore della dea molto festose e ricche. Le sacerdotesse della dea vestivano solitamente in bianco e si adornavano di fiori; a Roma, probabilmente a frutto dell’ influenza del culto autoctono di Vesta, dedicavano talvolta la loro castità alla dea Iside. La decadenza nel Mediterraneo del culto di Iside fu per lo più determinata da nuove religioni misteriche quali lo Zoroastrismo e lo stesso Cristianesimo.

Esistono tratti comuni nell’ iconografia relativa a queste due figure, ed è ragionevole supporre che gia’ l’ arte paleocristiana si sia ispirata alla raffigurazione classica di Iside per rappresentare la figura di Maria: la comunanza in vari dipinti si ritrova per esempio nei tratti delicati ed eterei, nel tenere entrambe in braccio un infante, che è Gesù Bambino nel caso della Madonna ed Horus per Iside.
Ancora, con il primo vero affermarsi del cristianesimo nell’ Impero Romano, sotto imperatori come Costantino e Teodosio e con il conseguente rifiuto e persecuzione delle altre religioni a Roma e nei domini, il fatto che vari templi consacrati ad Iside siano stati riadattati e consacrati come basiliche dedicate alla Vergine, cosi’ come a volte modificati i dipinti e le opere raffiguranti la dea egiziana, ha sicuramente aiutato l’ accomunarsi delle due figure a livello iconografico.

Nessuno, nè Gesù Cristo e nè i suoi apostoli e discepoli hanno mai considerato Maria (madre di Gesù) più importante di quello che era (la parente più vicina a Gesù). Sui vangeli e sulla professione di fede, Maria non è mai considerata. Dopo aver fuso il culto di Iside e di altre divinità con i primi fondamenti della parola di Gesù, venne creato l’attuale “cristianesimo”. I pellegrinaggi, le processioni e quant’altro che si riferiscono alla Madonna, non si basano su niente di quello professato da Gesù e dai suoi primi seguaci.

Con il riconoscimento della Religione Cristiana da parte di Costantino quale unica dell’impero romano, nel IV secolo (391 d.C.), il “Sistema Cattolico Romano” si preoccupò di “incamerare” le popolazioni che professavano riti pagani, divenuti fuori legge, cercando di rendere “meno doloroso” il distacco dalle vecchie usanze.

Per cui si trovò molto più semplice e meno traumatico, “battezzare” i vecchi riti dando loro una parvenza di cristianesimo (almeno nei nomi), che cercare di “convertire” le popolazioni pagane.Le popolazioni entrarono in massa nelle chiese cristiane anche perché nulla cambiava nella loro vita: essi continuavano a fare le stesse cose di sempre. La gerarchia era soddisfatta perché le chiese si erano riempite di fedeli, con tutto quel che ne consegue, ed il popolo era contento perché continuava a celebrare gli usi e costumi tramandati dai loro padri.

Iside <— Iside

La verginità di Maria (madre di Gesù) viene trattata SOLO nel vangelo di Matteo (con l’unico fine di far coincidere una presunta profezia dell’Antico Testamento) e da Luca (come come sappiamo si è “ispirato” a Matteo e ad altre storie mitiche di annunciazioni com’erano state sempre in voga per personaggi leggendari). Nessun altro apostolo (Pietro, Giacomo, ecc…) ha mai considerato la figura di Maria diversa da quella di semplice madre.

II testo d’Isaia, sul quale si basa Matteo, è il seguente: «Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene. Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonato il paese di cui temi i due re. Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Efraim si staccò da Giuda» (Is 7, 14-17); anche se, com’è ovvio, Matteo sceglie soltanto la prima frase riproducendola cosi: «Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, [aggiungendo subito dopo] che significa Dio con noi» (Mt 1, 23).

Tralasciando lo studio della profezia, che si riferisce a tutto un altro contesto e periodo che nulla ha a che vedere con Gesù, concentriamoci sul concetto di “vergine”:

In una versione greca molto lacunosa della Bibbia dei Settanta la parola ebrea “almah”, che significa “ragazza”, è stata tradotta per «vergine» e, mantenendo questo grave errore, Matteo (ma in realtà altri che aggiunsero la parte iniziale del suo vangelo in un secondo momento) costruì l’ennesima invenzione profetica su cui basare la presunta veridicità della sua narrazione relativa alla nascita di Gesù.
Sostenere, come fa la Chiesa cattolica, che l’ almah d’Isaia è una vergine, significa mantenere in modo consapevole un chiaro inganno a fini dottrinari soprattutto quando tutte le altre almah bibliche sono state tradotte correttamente con il termine «fanciulla», come si può vedere nel caso delle almah dei Proverbi e delle almah del Cantico dei cantici che, secondo quanto si deduce dal contesto narrativo, hanno rispettivamente perso la loro verginità a conseguenza del «sentiero dell’uomo» e delle loro attività in un harem reale.
Tutte le altre versioni indipendenti, o semplicemente non cattoliche, della Bibbia hanno tradotto almah con fanciulla, e ciò risulta logico non soltanto per quello che abbiamo già detto, ma anche per tutto ciò che dice poi Isaia nel suo stesso testo. All’inizio, il profeta si concentra unicamente sul nome che avrebbe avuto il figlio, ignorando in modo assoluto la madre, cosa assurda se si fosse trattato veramente di una vergine sul punto di partorire. Per concludere, Isaia identifica perfettamente la fanciulla come una sua contemporanea quando, dopo aver fatto un minuzioso rapporto su quanto accadeva all’epoca nel regno di Giuda «prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene», aggiunge: «Poi mi unii alla profetessa, la quale concepì e partorì un figlio. Il Signore mi disse: “Chiamalo Mahèr-salàl-cash-baz, poiché, prima che il bambino sappia dire babbo e mamma, le ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re di Assiria”» (Is 8, 3-4).
Risulta perciò evidente che almah è la giovane profetessa che ha già partorito un figlio, nato necessariamente durante il periodo compreso tra il 735 a.C. (data pili probabile) e il 721 a.C. (data della conquista assira di Samaria). A tale figlio Isaia assegna due diversi nomi: Emmanuele (Dio o la Gioia è con noi), che tranquillizzava Giuda e concordava con la prima parte della sua profezia, e Mahèr-salàl-cash-baz (la disgrazia è con voi), in linea col secondo annuncio oracolare sulla fine di Giuda e l’esilio babilonese.
[Modificato da ninmah62 13/12/2008 18:28]
Potranno fermarne uno ma non potranno fermarci tutti!
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09/12/2008 18:33
 
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Con la scusa della verginità di Maria e la sua conseguente santificazione, nel corso dei secoli chi di dovere ha racimolato cifre di denaro immense grazie alla vendita di libri, icone, immagini e via dicendo.
A parte questa mia inappropriata esternazione, l'articolo da te redatto Barbara è degno di lode: è interessantissimo, grazie!
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Magari l'avessi scrito io Arzy io che ho difficoltà a mettere due parole in croce.
Chiedo scusa ma mi ero scordata di mettere il link, imperdonabile errore!!
SCUSATEMI
Potranno fermarne uno ma non potranno fermarci tutti!
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