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Siamo veramente liberi?

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2021 18:00
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03/01/2021 17:38
 
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La conquista della libertà è stata sempre uno degli obiettivi più importanti dell'essere umano.
Nei secoli si è lottato contro la schiavitù fisica e l'oppressione politica per il raggiungimento della libertà di parola,di stampa,di religione..
Questo è indubbiamente positivo:l'individuo è libero delle proprie azioni con l'unico limite (sanzionato dalla legge) di non ledere la libertà altrui.
C'è però un tipo di libertà che ancora non è stata conquistata.Si tratta di un tipo di libertà mentale e spirituale di cui ci troviamo privi e spesso non ce ne accorgiamo.
Dei "lacci"nascosti ci tengono legati e condizionano il nostro modo di vivere.
Il nostro agire è spesso indirizzato dagli stimoli di una società che (sempre più,anche attraverso i mass media) filtra le nostre idee.
E' la schiavitù della moda,del modo di parlare e di esprimersi,di culture e religioni di comodo,di una scienza onnipotente ma anche delle superstizioni,della tecnologia,delle tradizioni,dell'etica del momento,delle scelte politiche,del "così fanno anche gli altri".
La società inneggia al corpo magro :tutti magri e a far diete anche pericolose più per l'estetica che per la salute.La pelle abbronzata è di moda ed ecco l'abbronzatura ricercata in tutti i modi. In Oriente è l'esatto contrario: per non sembrare contadine le donne vogliono la pelle chiara.
Gli abbellimenti di alcune tribù africane o asiatiche ci stupiscono ma anche le nostre mode non sono da meno (piercing, tatuaggi )che,per diverse persone,è l'unico modo di affermare la propria personalità,per rendersi "visibili".
Si spendono capitali per rinnovare l'abbigliamento solo per un cambio di moda che fa arricchire chi la lancia.
Il nome volgarizzato dei genitali maschili è il vocabolo più usato in assoluto (batte anche i nomi di "mamma" e "papà").La sessualità diventata quasi maniacale la si trova dovunque e ciò che è fisiologico e normale diventa offesa,battuta,barzelletta,vanto,satira,pubblicità.
La religione stessa diventa una schiavitù se lo spirito non è libero di esprimere se stesso ed è impastoiato in regole e dogmi che rendono il cammino di fede una marcia su un terreno fangoso.
I mass media,per vie subdole e traverse indirizzano le nostre scelte politiche. Spesso ragioniamo con la testa degli altri :quello storico ha detto così,quel filosofo ha detto cosà ma è solo un'adesione ad un'idea oppure è un pensiero che avremmo avuto anche da soli? Riconosco che sapere ciò che ci hanno lasciato i grandi geni dell'umanità è importante perché è un'eredità culturale di valore ma ognuno,pur piccolo e semplice,contribuisce alla costruzione del tessuto umanitario con le sue idee:questa è vera libertà.
I nomi ripetuti ed inneggiati all'inverosimile di cantanti,attori ,sportivi,leader di vario tipo fanno in modo che per intere folle diventino gli idoli del momento per cui solo nominarli è soddisfazione(anche quando possono essere negativi come certi dittatori della storia)
Lavorare e guadagnare è normale per vivere ma l'avidità del possesso è un altro laccio per la libertà dell'uomo per cui può passare dalla libertà di lavoratore a schiavo di un lavoro.Per possedere quegli oggetti le cui immagini entrano giornalmente nelle nostre case si arriva anche a rubare o a mentire.E' vera libertà tutto ciò?
Ci preoccupiamo per il benessere del pianeta:il pericolo della sua rovina è sulla bocca di tutti ma chi rinuncia al riscaldamento,ai viaggi aerei,all'automobile ,al compiuter,al cellulare e a tutte le altre comodità che l'uomo si è creato?Almeno le industrie dovrebbero mettersi in sicurezza ma è sempre il denaro che ci lega .

L'uomo si imprigiona con le proprie mani.Pensa di essere libero perché grida "Evviva,evviva!" o "Abbasso,abbasso".
Penso che buona parte degli adolescenti che si affacciano alla vita,consciamente o inconsciamente si rendono conto di questa schiavitù sociale;sono costretti ad accettare certi atteggiamenti per non essere emarginati,per non risultare dei fessi,ma ne soffrono.Così la vita viene a nausea,diventa una maschera,un'ipocrisia da cui fuggire con droga e alcolici.
L'agire dell'uomo è sempre più sostituito da macchine che,da una parte gli rendono la vita comoda ma,dall'altra gli fanno perdere l'esercizio delle capacità fisiche ed anche intellettuali.L'uomo,se vuol rimanere tale,deve tener viva la sua parte artistica,affettiva,sentimentale che è ciò che fa rimpiangere la perdita di ogni persona che si spegne e che non è una macchina logorata che si ferma.
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